|
‹‹ Le lettere di Fillia testimoniano gli stretti legami e la fiducia che Fillia riponeva in Ugo Pozzo tanto da chiedergli quando la già malferma salute lo minava di sostituirsi a lui, anche sul piano organizzativo. Le lettere di Marinetti fan capire come l’inventore del futurismo trattasse i suoi seguaci come amici cui non poteva far mancare il rassicurante appoggio che la sua presenza in prima persona garantiva. Un clima che scomparirà , inghiottito dall’ultima guerra. I futuristi rimasti vivranno nel secondo dopoguerra un clima difficile, a cui Ugo Pozzo risponderà con il silenzio e l’appartata attività di pittore riprendendo alcuni temi per lasciare memoria del lavoro fatto, che, purtroppo, in parte andò distrutto nel bombardamento del lo studio dell’amico pittore Gino Simonetti, a cui aveva affidato durante la guerra le sue opere…››
Marzio Pinottini |